Mayer-Schӧnberger Viktor, Cukier Kenneth, Big Data: una rivoluzione che trasformerà il nostro modo di vivere – e già minaccia la nostra libertà, Garzanti, 2017 (link su Opac)

Viktor Mayer-Schonberger e Kenneth Cukier, nel loro saggio edito da Garzanti, esaminano nel dettaglio il mondo dei big data, senza scendere nei particolari tecnici, ma illustrando le innoazioni apportate e le loro molteplici potenzialità, presentando plurimi esempi di applicazione ed identificando gli attori in gioco nella catena del valore che si viene a delineare con queste nuove tecnologie. Oltre ad una precisa disamina dei rischi connessi ai big data, gli autori propongono puntuali soluzioni per il loro controllo, che consentano, a chi è in grado di farlo, di estrarne il massimo valore, nel contempo garantendone un utilizzo responsabile e rispettoso dei diritti della persona e della società. (Sergio Palumbo)

La critica:
“Big Data sarà per molti anni ancora il testo di riferimento definitivo sull’ argomento.” (Forbes)

“In un decennio sono pochissimi i libri capaci di cambiare il nostro modo di vedere le cose. Questo è uno di quelli.” (Lawrence Lessig, autore de Il futuro delle idee)

Big Data è un libro illuminante e straordinariamente tempestivo.” (Michiko Kakutani, The New York Times)

“Nessun altro libro offre un approfondimento così equilibrato e accessibile sui molti benefici e i pericoli della nostra crescente passione per i dati” (The Wall Street Journal)


Mayer-Schӧnberger Viktor, Delete: il diritto all’oblio nell’era digitale, Egea, 2010 (link su Opac)

L’oblio nell’era digitale è un tema forse troppo sottovalutato, ai margini di chi lavora nel mondo del web, il cui scopo è quello di immagazzinare sempre più dati possibili, sempre più contatti, sempre più informazioni. Ma poi questa attività potrebbe ritorcersi contro.
Il punto di vista di Viktor Mayer-Schönberger è molto critico verso l’archiviazione di dati senza una logica sia per scopi privati, sia per quelli commerciali. Una visione che condanna il salvataggio di foto, email, dati sensibili, tutte informazioni che potrebbero essere riutilizzate anche a distanza di anni e che potrebbero alterare l’equilibrio socio-culturale degli individui.
La critica parte da due situazioni interessanti quelle di Stacy Snyder, un’aspirante insegnante a cui non venne concesso il posto di lavoro per una foto che la ritraeva su Myspace con una birra e del medico Andrew Feldmar a cui non venne concesso di entrare in Canada a causa di una dichiarazione apparsa sul suo blog in cui confidava di aver assunto LSD negli anni ’70.
Dimenticare è divenuta l’eccezione, ricordare la regola, ecco perché l’autore concentra i suoi sforzi per progettare un modello di archiviazione che possa aiutare l’oblio digitale per evitare che casi come quelli citati possano ripetersi.
Un libro altamente consigliato, ne rimarrete coinvolti e sorpresi, scritto con un linguaggio semplice, comune che lascia i tecnicismi o la prosa alla McLuhan fuori dalle sue pagine. (Damiano Congedo)