Troppo pochi sono stati i giorni trascorsi #compatti a Berlino. Insomma, nessuno si aspettava di tornare con la nostalgia nel cuore. Ma non è stato così semplice … e la partenza scontata …

Viaggiare significa conoscere, così ha esordito la prof. Benetazzo al primo incontro preparatorio della gita. Conoscere presuppone curiosità e voglia di scoprire e questo toccava a noi…..dovevamo studiare prima di partire, pazzesco!!!!
Avevamo capito che avremmo incontrato da vicino un pezzo di storia della seconda guerra mondiale e del nazismo, della guerra fredda, della ricostruzione fisica e morale di una città e di una nazione, avremmo conosciuto la vita di numerosi ebrei e del loro destino, Otto Weit e la generosità di numerose persone che hanno sfidato la deportazione. Ma ci appassionava anche l’idea di trascorrere del tempo nella città della tecno-music, dei locali alternativi. Così ci siamo divisi gli argomenti ed abbiamo iniziato a cercare, studiare e prepararci per l’esposizione, condivisa poi, in un pomeriggio a classi riunite. Due ore trascorse insieme commentando e riflettendo sulla storia e la vita di Berlino e della Germania. E’ stato interessante!

Finalmente il 26 febbraio, euforici e un po’ ansiosi per il volo, per il cibo, per le professoresse… siamo partiti…..
Al ritorno il nostro semplice bagaglio a mano sforava i limiti di peso perché oltre ai vestiti ed ai souvenir abbiamo portato a casa: un pezzo di muro e della sua storia, gli innumerevoli chilometri percorsi al giorno accompagnati da risate, pettegolezzi e riflessioni su un pezzo di umanità che ci riguarda. Ci siamo sentiti fortunati e parte della città la sera in cui abbiamo assistito allo stravagante spettacolo” Vivid” che ci ha tenuto a bocca aperta per due ore. Un uragano di emozioni ci ha travolto al museo ebraico. Dobbiamo sicuramente tornarci, c’è ancora molto da scoprire!!!!!